Io c'ero

Una busta ingiallita, smarrita tra la corrispondenza ordinaria, riemerge dopo molto tempo a turbare la vita totalmente dedita al lavoro di una donna divorziata e madre di due figli. Ancora sigillata, dal mittente quasi illeggibile, essa contiene un plico di fogli scritti a mano. La grafia, ordinata e minuta, è familiare: è una lunga lettera di suo padre, scomparso anni prima senza lasciare traccia da una casa di riposo. Un viaggio della memoria in cui la scrittura è il filo teso che ricuce lo strappo, la parola che riempie il silenzio, l-attesa che conferisce senso a un tempo solo apparentemente vuoto. Ma è anche una riflessione sull-emarginazione a cui la società condanna gli anziani, ritenuti un peso insostenibile, un ostacolo al ritmo frenetico che risucchia indistintamente ogni cosa. Nelle pagine ingiallite il viaggio di un padre e di una figlia: un viaggio interrotto a metà strada e che tuttavia si ricompone simbolicamente all-ombra di un albero dalle profonde radici e in un silenzio in cui, finalmente, imparare ad ascoltare. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.