Spazio pubblico e qualità dell'aria: la sindrome dell'edificio malato

Negli ultimi decenni le persone trascorrono la maggior parte della giornata in ambienti chiusi, con scarso o nullo ricambio d'aria con l'ambiente esterno, aumentando l'uso di tecniche di condizionamento nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni, creando condizioni potenzialmente dannose per la salute umana. Le biblioteche sono ambienti in cui le persone circolano molto e dove ci sono enormi collezioni di libri, ma ci sono stati pochi studi su questo argomento. La biblioteca dell'Università statale di Maringá è stata quindi scelta come scenario per questo studio. L'obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare la qualità dell'aria interna e di mettere in relazione gli ambienti chiusi con ventilazione naturale e ventilazione artificiale tramite impianti di condizionamento con la Sindrome dell'Edificio Malato (SBS), mettendo in relazione i possibili sintomi presentati dai lavoratori dell'area, come allergie, irritazioni e problemi respiratori. L'edificio studiato ha una superficie di 13.298,03 m² suddivisa in un seminterrato, un piano terra e due piani. Il piano inferiore utilizza sia la ventilazione naturale attraverso le finestre che un sistema di condizionamento d'aria di tipo Split, mentre il secondo piano ha solo la ventilazione naturale attraverso le finestre.

Ederson Dias da Rocha è un ingegnere ambientale e sanitario e un ingegnere della sicurezza sul lavoro con esperienza in igiene del lavoro.