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Il cibo, da elemento primario e fondamentale per il sostentamento della vita umana, sta oggi cambiando e assumendo un'importanza crescente da diversi punti di vista, dove quello della sopravvivenza - almeno nei paesi più ricchi - risulta il meno rilevante. Ci troviamo di fronte a cambiamenti innegabili, che riguardano ciò che mettiamo nei nostri piatti, la struttura dei singoli pasti, i tempi e luoghi dedicati ad approvvigionamento, preparazione e consumo dei cibi, oltre che al numero e alla varietà delle portate. Non solo le abitudini alimentari cambiano, ma cambia il significato stesso dell'atto del mangiare ed il nostro ruolo rispetto ad esso. Il cibo, al di là del soddisfare un nostro bisogno primario, si configura in realtà come un concetto multidimensionale che può essere analizzato nei suoi aspetti geobiologici, materiali e simbolici, in un processo in cui parallelamente sono in continua trasformazione i meccanismi di produzione e consumo.
Prendendo le fila dagli stimoli dell'approccio sviluppista - che si distanzia da una idea totalizzante del cibo, ritenuto fatto immutabile e rituale, e allo stesso tempo rifiuta il primato assoluto del ruolo della classe sociale e del sistema economico di appartenenza - il lavoro presentato in questo volume integra una pluralità di filoni teorici ed empirici, configurando una trama originale della storia alimentare sarda nell'arco degli ultimi settantacinque anni, con una focalizzazione analitica sulle trasformazioni socioeconomiche osservate negli ultimi decenni.
La Sardegna ospita una delle blue zones più famose del mondo e spesso viene citata come un punto di riferimento del buon cibo e della cosiddetta dieta mediterranea. Ma invece di guardare alla Sardegna come ad un monolite del "buon cibo", gli autori ci portano in un viaggio nel tempo dove le storie socioeconomiche ed agro-ambientali di distinte zone dell'isola hanno condizionato il significato delle parole che sono spesso usate in maniere particolarmente leggera e statica: la tradizione e la modernità.
Antonello Podda, PhD in Sociologia Economica, è Professore Associato in Sociologia dell'Ambiente e del Territorio presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Cagliari. I suoi interessi di ricerca comprendono principalmente lo sviluppo locale, urbano e delle aree interne, con un focus sui processi di impoverimento territoriale. Si occupa di cibo, sistemi alimentari e alternative food network e della relazione tra cibo e salute. Annovera la partecipazione a diversi network e progetti internazionali ed è membro per Collettivo per l'Economia Fondamentale.
Emanuela Porru, PhD in Scienze politiche e Sociali presso l'Università degli Studi di Sassari, si è specializzata in sociologia e antropologia dell'alimentazione e ha partecipato a diverse scuole di approfondimento. I suoi temi di ricerca hanno riguardato la sociologia dell'alimentazione e la cultura alimentare, l'analisi socio-economico territoriale, lo sviluppo locale e rurale, la Programmazione Comunitaria e l'Analisi e Valutazione di Politiche Pubbliche. Annovera diverse collaborazioni professionali con Università e enti di ricerca pubblici e privati, soprattutto per quanto riguarda la gestione di interviste qualitative, l'analisi territoriale, la valutazione delle policy di sviluppo, la gestione di focus group. Attualmente si occupa di progettazione nell'ambito del Programma Quadro Horizon Europe.