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Dalla canzone politica, che si forma all-alba del Sessantotto, alla "Febbre del sabato sera", passando da canzoni politiche, nonsense, pop e tormentoni estivi. "La musica è cambiata" racconta oltre vent-anni di trasformazioni sociali e di costume attraverso la musica leggera. A partire dalla fine degli anni Sessanta, quando i dischi a 33 giri sono una sorta di oggetti di culto: si conservano come fossero gioielli, si studiano le copertine e si ascoltano tutti insieme perché la formazione politica passa anche dai testi e dalla musica che, con l-andare degli anni, diventa sempre meno «leggera». A metà degli anni Settanta nei concerti e nei raduni infuriano battaglie, si contestano artisti ai quali - fino a pochi mesi prima - venivano affidati messaggi controrivoluzionari. Poi, di colpo, si cambia musica: si svuotano le piazze e si riempiono le discoteche che i politici e i moralisti bollano come «tomba dell-impegno politico giovanile» e «luoghi di dubbia moralità». Ma i giovani non sognano più la rivoluzione, vogliono solo essere felici. E ballare. E così verso la fine degli anni Settanta si chiede al fenomeno della discomusic solo un-occasione per evadere e stemperare rabbie e insoddisfazioni politiche accumulate nel decennio precedente, restituendo energia e fiducia a una generazione che stava paurosamente sbandando. Prefazione di Mara Maionchi. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.